LUCCA - E' morto domenica notte nella sua abitazione presso la Canonica della Parrocchia di San Martino in Vignale Fratel Arturo Paoli. Aveva 102 anni.
Oltre un secolo di vita tutta dedicata all’aiuto delle persone pù deboli e dimenticate. A 102 anni se n’è andato fratel Arturo Paoli. E’ spirato nella canonica della parrocchia di San Martino in Vignale, dove si era ritirato da tempo.
Paoli è stata una figura di riferimento eccezionale per la chiesa lucchese e non solo. Era nato a Lucca, nel 1912, in via Santa Lucia, ed era diventato presbitero a 29 anni. Nel corso della seconda guerra aveva aiutato gli ebrei in fuga dalla persecuzione nazi fascista, attività che gli era valsa poi il titolo di ‘Giusto tra le Nazioni’ conferito dallo Stato di Israele e la Medaglia d’oro al valor civile della Repubblica Italiana. Negli anni ’50 diventa una voce critica nei confronti dei compromessi tra potere civile ed ecclesiastico. Si trasferisce in Sud America. In Argentina, Venezuela e Brasile avvia diversi progetti di aiuto in aiuto dei più poveri. Rientra a Lucca solo nel 2006, quando arcivescovo è già Italo Castellani.
Nel 2011 alla Fondazione Banca del Monte viene inaugurato il “fondo documentazione Arturo Paoli”, una raccolta di immagini, video e scritti dedicati alla sua attività. E nel 2012 a Lucca presenta tre libri, gli ultimi di una sterminata produzione letteraria. La salma di don Arturo sarà esposta nella chiesa parrocchiale di San Martino in Vignale fino a martedì. Mercoledì sarà trasportata nella chiesa di San Michele in Foro per poi arrivare nella chiesa Cattedrale dove alle 18 ci saranno i funerali. Don Arturo Paoli ha espresso la volontà di essere sepolto nel piccolo cimitero di San Martino in Vignale.