MOTORI - Si corre in Sicilia la quarta prova del CIR 2015. Situazione di assoluta incertezza anche se il campione garfagnino resta l'uomo da battere, ma deve guardarsi dai vari Scandola, Basso e Perico. 13 PS sulle strade palermitane dove Ucci conta tantissimi tifosi.
Dove’eravamo rimasti ? Al polveroso e “strano” rally dell’Adriatico vinto con pieno merito da Umberto Scandola su Skoda Fabia super 2000 ma che aveva proposto una versione stranamente lenta e pasticciona di Paolo Andreucci tanto che sugli sterrati marchigiani l’otto volte campione italiano si era dovuto accontentare solo del quarto posto. Poca roba, una miseria per lui abituato a primeggiare sempre. O quasi. Piazzamento che sulla scia delle notevoli difficoltà palesate, e dei progressi dei suoi avversari, non gli ha tuttavia impedito di rimanere al comando della classifica con 29 punti e sei lunghezze di vantaggio proprio su Scandola. Ora si ricomincia e Andreucci al 99° Targa Florio, avere quasi un secolo e non dimostrarlo, corre di fatto sulle strade di casa, o perlomeno in una zona, il palermitano, che lo ha eletto da anni a proprio beniamino incontrastato nel mondo del rally tanto fa farlo ribattezzare il “Re delle Madonie”.. Ma tutto ciò da solo non basterà per rintuzzare gli attacchi degli agguerriti avversari se Ucci e Ussi e la loro Peugeot 208 R5 T16 non torneanno quelli del Sanremo. Ecco sarà importante la risposta che fornirà l’intramontabile campione di Castelnuovo Garfagnana per capire se il CIR è da considerare aperto, apertissimo o…semichiuso. Saranno 13 le PS che i 63 piloti iscritti dovranno afrontare per un totale di 157 chilometri cronometrati. Al via con il numero 109 anche l’equipaggio garfagnino Martinelli-Brugiati con una Suzuki Swift che garreggeranno nell’omonimo trofeo. Arrivo sabato a Palermo intorno alle 13.