CGC sbanca il Palaforte e rimette tutto in discussione

CGC sbanca il Palaforte e rimette tutto in discussione

Guido Casotti - Roy Lepore

di Guido Casotti - Roy Lepore

HOCKEY A1 - Stupenda prova del CGC Viareggio che annichilisce il Forte dei Marmi con un tennistico 6 a 1. La gara si sblocca nella ripresa con le zebre che dilagano trascinate da Muglia e D'Anna. Ora la finale-scudetto è sull'1 a 1. Martedì gara-3 ancora a Forte dei Marmi.

 

La finale-scudetto di hockey su pista si trasferisce a Forte dei Marmi in un impianto presidiato da circa mille tifosi, tutti di fede rossoblu. Il Forte campione d’Italia che solo pochi giorni fa ha vìolato il Palabarsacchi in modo autorevole, ha la ghiotta chance di indirizzare la serie in modo perlomeno importante. Il primo tempo, come amavano dire gli antichi cronisti, è di studio anche se non mancano le emozioni tra pali, occasioni fallite e le grandi parate del portiere viareggino Barozzi, in serata di grazia. Quasi allo scadere l’Alimac ha una ghiotta occasione su rigore ma Barozzi strega pure l’ex-compagno Orlandi. Nella ripresa succede di tutto, e di più. Dopo un palo di Mirko Bertolucci ed un altro prodigio del solito Barozzi su uno spento Pedro Gil, il Centro si porta in vantaggio con D’Anna. Trascorrono solo due minuti ed ancora D’Anna raddoppia ben servito a centro area da Palagi. Il Forte pare stordito ma prova a riaprire la partita con il gol di Pablo Cancela sugli sviluppi di una punizione di prima. Ma non è serata per la squadra di Jorge Valverde che subisce la terza rete di Mirko Berotlucci e poi dilaga con una tripletta dell’incontenibile Muglia. Il contropiede del Viareggio è davvero letale. Finisce con un tennistico 6 a 1 per il CGC che così riporta la serie in parità. A fine partita Viareggio in silenzio stampa ma che tuttavia può festeggiare anche la promozione arrivata solo poche ore prima della seconda squadra allenata da coach Riccardo Pardini, che batte 7-2 il Pordenone e sale in A2. Martedì sera gara-3 ancora al Palaforte per una finale scudetto più che mai incerta ed affascinante.