LUCCA - La cattedrale di San Martino ha ospitato le cerimonie della Pasqua, officiate dall'Arcivescovo Italo Castellani. Nell'Omelia della domenica, monsignor Castellani ha rilanciato la proposta del "reddito di inclusione sociale".
Un pensiero alla sofferenza di tanti uomini e donne, ma soprattutto a ciò che sta accadendo nel mondo con la religione che divide e provoca morte. E’ stato questo il pensiero centrale dell’Omelia dell’Arcivescovo di Lucca Italo Castellani nella Veglia della notte di Pasqua. Monsignor Castellani si è soffermato soprattutto sulla strage avvenuta pochi giorni fa in Kenya con 150 ragazzi uccisi perché cristiani e ha chiesto a tutta la comunità un esame di coscienza: “spesso queste notizie ci lasciano indifferenti”.
Nella Messa di Pasqua l’Arcivescovo ha invece chiamato la comunità a riflettere sulla povertà. “Sul nostro territorio ci sono almeno 1.435 nuclei familiari – quasi 4.000 persone – che non hanno cibo in quantità e qualità sufficiente”. Ai fedeli ha rivolto l’appello a portare come offerta, ogni settimana alla messa domenicale, generi alimentari come pasta, biscotti, latte. Rivolgendosi alle istituzioni, invece, ha rilanciato la proposta del “reddito di inclusione sociale”, misura ormai adottata da tutti i paesi europei ad eccezione dell’Italia e della Grecia: un sostegno al reddito per le famiglie e gli individui in povertà, accompagnata da importanti, continuative ed efficaci azioni di accompagnamento e di supporto all’inclusione lavorativa e sociale.