LUCCA - Il numero delle persone in difficoltà economica in provincia di Lucca cresce, ma sopratutto aumenta il numero dei soggetti e delle famiglie povere sconosciute ai servizi sociali che però si rivolgono ai Centri di Ascolto.
La Caritas della Diocesi di Lucca ha presentato il “Rapporto sulle povertà e le risorse” 2015 che fotografa quanto accaduto nel 2014. Al fianco della direttrice della Caritas Donatella Tutti, l’Arcivescovo di Lucca Italo Castellani e la ricercatrice che ha stilato il rapporto Elisa Matutini.
Nel 2013 le persone accolte ai Centri di Ascolto furono 1656, lo scorso anno 1435. Cresce in percentuale il numero dei cittadini italiani, dal 38 al 40%. In linea generale la maggior parte delle persone possiede livelli di istruzione piuttosto bassi, ma non mancano 42 laureati.
Rispetto agli ultimi anni, il 2014 ha confermato le tendenze della crisi economica e il consolidarsi delle difficoltà.
Il messaggio di fondo che arriva dal rapporto è che sia il lavoro delle istituzioni locali che della rete del volontariato e del terzo settore appare insufficiente o in ogni caso incapace di offrire una risposta davvero efficace per contrastare la povertà.
Quest’anno il rapporto è stato intitolato “Da soli”. Perché le persone che si rivolgono ai centri di ascolto non soffrono soltanto per la povertà economica.
Un appello particolare va all’attenzione per i bambini. Perchè il mancato accesso alle possibilità reali di inclusione e di coltivazione dei propri talenti (lo sport, la musica o altre attività dove comunque si deve pagare) espone i bambini fragili di oggi al rischio di marginalità domani.