CARRARA - Tragedia nella prima mattina del 28 aprile - giornata mondiale della sicurezza sul lavoro - a Miseglia, nella zona di Fantiscritti. A perdere la vita Paolo Lambruschi, operaio di 59 anni: stava lavorando con un mezzo pesante. E' successo sulla strada di cava che conduce alle 80, 83, 96

Per l’ennesima volta il bianco del marmo di Carrara si è macchiato del rosso del sangue di uno dei lavoratori delle sue cave, proprio nel giorno in cui si celebra la giornata mondiale della sicurezza sul lavoro.
Tutta da ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti. Secondo le prime ricostruzioni la vittima, Paolo Lambruschi, 59 enne di Carrara, era alla guida di un dumper (un mezzo pesante utilizzato in cava) e stava percorrendo in discesa la strada che porta al bacino estrattivo delle cave della cooperativa Canalgrande quando, forse per un malore o per un guasto meccanico, il mezzo ha sfondato i blocchi di cemento che delimitano la carreggiata facendo un tremendo volo di oltre duecento metri e spezzandosi a metà.
La cabina si è schiantata sulla strada all’altezza di un tornante, schiacciando Lambruschi, mentre il cassone ha proseguito la sua corsa ancora per decine di metri.
Inviato subito dal 118 il Soccorso Cave con medici e infermieri: sul posto sono intervenuti anche gli operatori della Prevenzione, Igiene e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro insieme ai Vigili del Fuoco e alle Forze dell’Ordine.
Inizialmente è stato allertato anche l’elisoccorso Pegaso. Tuttavia quando i primi sanitari sono arrivati sul posto hanno subito capito che per il 59enne non c’era niente da fare. E così l’elisoccorso non è intervenuto.
Sul luogo della tragedia si sono subito precipitati tutti i lavoratori delle cave del bacino, che hanno interrotto il lavoro, sconvolti per quanto accaduto.
Lambruschi era infatti molto conosciuto nell’ambiente, un lavoratore estremamente esperto e prudente lo descrivono i colleghi, da qua l’ipotesi di un malore o di un guasto dato che l’uomo non avrebbe mai commesso un’imprudenza, essendo ben conscio dei pericoli di questo mestiere.
Ad assistere alle penose operazioni di rimozione della salma, anche il fratello della vittima, anche lui molto conosciuto a Carrara essendo stato un professore di educazione fisica. “Un uomo generoso, il primo a dare una mano in qualsiasi situazione” così lo ha descritto mentre si allontanava accompagnato dai colleghi del fratello.