Il dossier è in mano al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che ieri ha ricevuto al Mit le delegazioni dei balneari per un tavolo consultivo: entro il 31 marzo deve essere approvato il decreto attuativo in vista delle gare

Convincere Bruxelles della peculiarità del mercato turistico italiano per consentire indennizzi più ampi rispetto a quanto previsto ad oggi dal decreto Infrazioni approvato a settembre. E’ la missione, forse non impossibile, di cui si è fatto carico il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini martedì pomeriggio al Mit dove ha ricevuto le delegazioni dei balneari in vista della stesura dei decreti attuativi, da approvare entro il 31 marzo. Un testo che tutti i Comuni attendono per poter dare il via effettivo alle aste delle concessioni in scadenza entro giugno 2027.
Sul dossier balneari è ancora aperta la procedura di infrazione e per questo la Commissione Europea ha già messo per scritto i propri paletti inviando al Ministero “osservazioni stringenti”.
L’indennizzo per i titolari uscenti dovrà essere calcolato sugli investimenti effettuati e non ancora ammortizzati al termine della concessione a cui va aggiunta l’equa remunerazione sugli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni. Per ottenere risarcimenti più cospicui i tecnici del Ministero puntano ad allargare i confini degli investimenti includendo anche quelli “immateriali” che possano così ristabilire il valore aziendale e l’avviamento commerciale.
Il tavolo è stato aggiornato al 20 marzo: le categorie sono chiamate a portare nuovi contributi prima della chiusura del testo. Anche agli occhi delle associazioni più restie alle gare è ormai chiaro che questa è l’ultima chiamata per poter strappare qualcosa in più dall’Ue prima di dare il via, probabilmente già in estate, alle prime aste.
Al Mit si è parlato anche della rideterminazione dei canoni: in caso di mancata adozione del decreto, gli importi saranno automaticamente aumentati del 10%. Nel 2024 lo Stato dalle concessioni balneari ha incassato in tutto circa 84 milioni di euro.