LUCCA - La polizia ha accompagnato al Centro per i rimpatri di Bari un cittadino tunisino di 29 anni a cui non è stato concesso il diritto di asilo.
La polizia ha accompagnato al Centro di Permanenza per i rimpatri di Bari un tunisino di 29 anni a cui non è stato concesso il diritto di asilo.
L’uomo, giunto in Italia nel settembre del 2023 sbarcando a Lampedusa, ha chiesto asilo appellandosi al suo stato di povertà, al fatto di provenire da una famiglia numerosa composta da 12 persone e alla volontà di cercare lavoro in Italia.
La Commissione territoriale, tuttavia, rilevato che nel paese di provenienza, considerato uno stato sicuro, il suo stato di indigenza non è riconducibile a persecuzioni razziali né vi è il rischio che subisca trattamenti inumani a causa di ciò, ha dichiarato inammissibile la richiesta di asilo.
Il primo rigetto della domanda presentata nel luglio del 2024 alla Questura di Lucca è arrivato pochi giorni dopo, grazie alla procedura accelerata prevista per chi proviene dai paesi considerati sicuri.
Lo straniero, visto il rigetto, ha poi presentato, come previsto dalla norma, un’ulteriore richiesta di asilo detta “reiterata”, contra la quale la stessa commissione si è nuovamente espressa negativamente a fine gennaio.
Decorsi i termini per l’eventuale ulteriore impugnazione, che non vi è stata, all’uomo è stato notificato il decreto di espulsione del Prefetto e il successivo ordine del Questore di accompagnamento al CPR di Bari, da cui verrà rimpatriato in Tunisia. L’accompagnamento è avvenuto venerdì 28 febbraio. Dal 1 di gennaio sono 12 gli stranieri espulsi dall’Ufficio Immigrazione della Questura.