ROMA - Con 134 voti a favore, 206 contrari e 1 astenuto la Camera ha bocciato ieri sera la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni a carico della ministra del Turismo Daniela Santanchè, figura politica e imprenditoriale da sempre legata alla Versilia
Nel suo lungo e infuocato intervento Santanchè ha rivendicato non solo il proprio operato da Ministro ma anche la propria immagine di imprenditrice. “Io sono quella del Twiga”, ha affermato riferendosi al celebre locale di Marina di Pietrasanta del quale è stata per oltre 20 anni socia e guida. La sfiducia è partita all’indomani del rinvio a giudizio nel processo per falso in bilancio per il caso Visibilia.
“A breve – ha affermato la ministra Daniela Santanché – ci sarà un’altra udienza preliminare e finora abbiamo solo sentito l’accusa. In quell’occasione farò una riflessione, per poter anche valutare le mie dimissioni. Sarò guidata solo dal rispetto del mio premier, del governo, della maggioranza ma soprattutto per l’amore per il mio partito dove certo io non vorrò mai diventare un problema ma continuare a essere una risorsa”.
C’è anche un altro caso, tutto versiliese, che inguaia l’ex socia del Twiga. Ovvero la compravendita della villa di Forte dei Marmi appartenuta a Francesco Alberoni, acquistato tre anni fa da Dimitri Kunz D’Asburgo, compagno della ministra, e da Laura De Cicco moglie del presidente del Senato Ignazio La Russa, e poi rivenduto un’ora dopo il rogito a un milione di euro in più. L’ipotesi è che quei soldi in parte possano essere stati usati per coprire i debiti e salvare dalla crisi Visibilia. Il caso è ancora oggetti di indagine da Parte della Procura di Milano.