Montignoso - Alberto Maghelli prima ha ucciso la moglie, Matilde Buffoni, e poi ha rivolto l'arma contro sè stesso. A scoprire i corpi è stato il fratello di Maghelli, che ha immediatamente dato l'allarme poco dopo mezzogiorno.

Tragedia a Montignoso, dove un ex professore in pensione, Alberto Maghelli, ha compiuto un gesto estremo all’interno della sua abitazione in zona Capanne. L’uomo ha prima sparato alla moglie, Matilde Buffoni, per poi rivolgere l’arma contro sé stesso, togliendosi la vita. A scoprire i corpi è stato il fratello di Maghelli, che ha immediatamente dato l’allarme poco dopo mezzogiorno. La coppia di anziani, viveva nella villetta di famiglia e ultimamente le loro condizioni di salute erano peggiorate. Al momento della tragedia, si trovavano soli in casa: la figlia, che abitava con loro, era al lavoro ed è rientrata appena appresa la drammatica notizia, mentre il figlio risiede da anni in Germania. L’arma utilizzata per l’omicidio-suicidio era regolarmente detenuta dall’uomo, come dichiarato dalla figlia. Maghelli era una figura nota nella comunità di Montignoso, non solo per il suo passato da insegnante, ma anche per il suo impegno nell’associazionismo locale. Era stato tra i promotori della celebre “Pefana” montignosina, una tradizione molto sentita nel paese. Inoltre, aveva scritto un libro dedicato al suo amato territorio, che presto sarebbe stato presentato alla città. La notizia della tragedia ha scosso profondamente i cittadini e le istituzioni locali. Il sindaco Gianni Lorenzetti e l’assessore all’Ambiente e alla Protezione Civile, Giulio Francesconi, si sono recati immediatamente sul posto, esprimendo dolore e sgomento per quanto accaduto. Sul luogo dell’evento sono intervenuti i Carabinieri, la Polizia Municipale e i sanitari del 118, con l’automedica Nord di Querceta e un’ambulanza della Croce Rossa di Massa. L’indagine sull’accaduto è in corso, mentre la comunità di Montignoso si stringe nel dolore di fronte a questa drammatica vicenda.