BARGA - Trentanove anni e non sentirli. L’appuntamento con il presepe vivente di Barga, il più antico tra quelli che si celebrano in Valle del Serchio, non ha perso nemmeno un poco del suo smalto e si conferma come uno degli eventi prenatalizi più suggestivi.
Così anche la scorsa antivigilia di Natale, in una serata fredda, ma comunque scaldata dall’atmosfera natalizia e spettacolare dell’antico castello di Barga che da Porta Reale fino in Duomo si è trasformato in un presepe vivente a cielo aperto. Una edizione particolarmente curata nelle scene degli antichi mestieri riproposti. Veri e propri quadri viventi come la falegnameria proposta da Massimo Nardini, l’osteria realizzata da alcuni giovani, o le antiche tradizioni della campagna del gruppo della intramontabile Mery Pieri.
Un presepe che ha mantenuto immutato il suo fascino
La Sacra Famiglia, nel suo viaggio, è stata accompagnata verso la capannuccia allestita sull’aringo del Duomo da centinaia e centinaia di persone che hanno voluto essere presenti ad un evento dal grande significato per tutti i cristiani:
Soddisfatta l’assessora Maresa Andreotti, tra le principali organizzatrici del Presepe Vivente che già guarda al quarantennale