MASSA - Grazie a Seconda Chance, imprese e penitenziario collaborano per offrire dignità e una seconda opportunità a chi vuole ricostruirsi un futuro.
In Toscana, la Casa di Reclusione di Massa si distingue come modello di reintegrazione sociale attraverso il lavoro. Su una media di 230 detenuti, circa 30 sono coinvolti in impieghi esterni grazie all’articolo 21 e alla semilibertà. All’interno dell’istituto, il lavoro è una componente essenziale del percorso rieducativo: l’80% dei detenuti è impegnato in attività come tessitura, sartoria, manutenzione e lavanderia. I loro prodotti vengono distribuiti ad altre strutture, dimostrando l’efficacia di un’economia circolare. La formazione scolastica e professionale completa un programma che punta a fornire competenze per un futuro autonomo.
Un contributo decisivo arriva dall’associazione Seconda Chance, fondata nel 2022 da Flavia Filippi, che crea un ponte tra detenuti e aziende locali grazie agli incentivi previsti della legge Smuraglia (193/2000).
Questo modello, unico nel suo genere, dimostra che reinserire i detenuti attraverso il lavoro non è solo un obiettivo etico, ma anche un beneficio per l’intera società. Un impegno che trasforma errori passati in opportunità per il futuro, rafforzando il legame tra comunità e istituzioni.