Fiato sospeso per lo sgombero della “Casa Rossa”

Fiato sospeso per lo sgombero della “Casa Rossa”

Redazione

di Redazione

Montignoso - Scadono in queste ore i termini per lo sgombero del centro sociale anche se il sindaco di Montignoso spera ancora in una trattativa con l'ANAS. e i genitori dei bimbi che frequentano il centro scrivono una lettera aperta al Prefetto

La Casa Rossa di Montignoso, simbolo di resistenza e comunità, si trova sull’orlo di una crisi che potrebbe segnare la fine di dodici anni di autogestione. Dopo la scadenza della notifica di sgombero, la struttura è in bilico, ma il destino del suo futuro non è ancora scritto.

Se da un lato la scure dello sgombero sembra imminente, dall’altro la trattativa con ANAS resta aperta, alimentando la speranza di una soluzione condivisa che eviti lo scontro diretto.

Il sindaco di Montignoso, Gianni Lorenzetti, ha ribadito, in queste ore , l’importanza di un dialogo con ANAS e si è detto disposto a esplorare soluzioni condivise per evitare lo sgombero.

Lorenzetti ha più volte affermato che l’amministrazione comunale è pronta a mediare, cercando di preservare la tranquillità e l’unità della comunità, pur riconoscendo le necessità legate alle normative che coinvolgono la struttura. “Non possiamo permettere che questa situazione degeneri in uno scontro. Il nostro obiettivo è trovare un accordo che tuteli l’interesse pubblico e rispetti il lavoro che è stato fatto in questi anni,” ha dichiarato.

Nel frattempo, i genitori e i nonni dei ragazzi che frequentano la Casa Rossa si sono incontrati e hanno scritto una lettera aperta al Prefetto, esprimendo la loro preoccupazione per il clima di tensione che sta crescendo in città. “Da genitori ci siamo chiesti: che significato ha questa intenzione di sgombero? Sarebbe solo una risposta mediatica, applaudita dalle destre, che non risolverebbe i problemi”. Si legge nella lettera.
Il clima è quindi teso, ma la speranza delle parti coinvolte è che prevalga il dialogo su una soluzione forzata.