Barga è tornata ad ospitare lo scrittore lucchese, ma di profonde radici valligiane, Vincenzo Pardini ed il suo ultimo libro: il nuovo romanzo “Vita di cristo e del suo cane randagio”
“ Ai piedi di una greppia adattata a culla, insieme a una giovane donna e al suo sposo, era accucciato il cane che sembrava vegliare sul Bambino, e poco lontano un bue e un asino.” Sono tra le prime righe del romanzo dove appare Ebaù, un misterioso maremmano che accompagnerà la vita del Salvatore.
Uomo ed animale, intriganti e affascinanti in egual misura in questa riscrittura evangelica che Pardini ha realizzato ispirandosi principalmente al vangelo più esoterico, quello di Giovanni, che è anche il più ricco di particolari sulla vita del Cristo: accanto a Cristo c’è un cane bianco, immacolato; quasi un simbolo di purezza e forza per compiere insieme a Cristo il cammino verso la salvezza dell’uomo .
Una storia affascinante quella raccontata da questo libro presentato alla Fondazione Ricci alla presenza di un numeroso pubblico, dall’autore insieme a Paolo Giannotti e Massimo Dalle Luche, con i quali Pardini ha sviscerato il senso e le molteplici sfaccettature di questa nuova “fatica”, che nasce dal suo profondo e incondizionato spirito religioso.