Prezzo dei terreni agricoli: salgono in Toscana, in flessione nella provincia di Lucca

Prezzo dei terreni agricoli: salgono in Toscana, in flessione nella provincia di Lucca

Redazione

di Redazione

PROVINCIA DI LUCCA - Secondo Coldiretti Toscana, sulla base dei dati del 2022, i vigneti fanno dai 47-57 mila euro per i Doc Montecarlo e Colline Lucchesi, fino al milione per quelli Doc di Bolgheri. Molto alte le quotazioni per i terreni della zona floricola di Viareggio.

La Toscana in crescita, la provincia di Lucca in calo. È l’andamento in controtendenza del territorio lucchese per quanto riguarda i prezzi dei terreni agricoli. A dirlo è Coldiretti Toscana, sulla base delle anticipazioni del rapporto del Crea sull’andamento del mercato fondiario relativo all’anno 2023. Sulla base dei dati del 2022, Lucca manifesta una flessione del 3,3%, mentre nel resto della Regione l’incremento dei prezzi è del +1,4%. Un aumento dei prezzi per ettaro a cui si associa però una stagnazione delle compravendite.

I vigneti sono i terreni in assoluto più cercati e quindi più costosi: si passa dai 47-57 mila euro a ettaro per i Doc Montecarlo e Colline Lucchesi, fino al milione di euro per quelli Doc di Bolgheri. Molto alte invece le quotazioni per i terreni della zona floricola di Viareggio, che si attestano intorno ai 110mila euro, così come quelli orto florovivaistici della Piana di Lucca, con 72.800 euro per ettaro.

Un altro aspetto interessante del mercato toscano è quello dei profili di chi vende e chi compra. Chi vende sono generalmente agricoltori, chi acquista invece sono sempre più spesso operatori non agricoli, per lo più stranieri, ed agricoltori che vogliono ampliare la propria azienda.

“Il mercato fondiario è soggetto alle medesime regole di quello immobiliare. Le dinamiche ci mettono di fronte ad un andamento molto diverso: da un lato lo scarso livello di compravendita dei terreni meno appetibili, marginali o minor produttivi come quelli montani che rischia di portare all’abbandono di molte aree e nei confronti delle quali sono necessari sostegni, agevolazioni per l’acquisto come per esempio la Banca della Terra di Ismea e politiche adeguate; dall’altro la grande richiesta di terreni più pregiati, come quelli adatti all’olivicoltura intensiva, ai seminativi vitati e a vigneto Doc e Docg: la ragione, nel particolare caso delle superfici vitate, è da ricercare nella difficoltà di ottenere autorizzazioni per i nuovi impianti. – spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana – Il prezzo dei terreni continua a rappresentare però un serio ostacolo per i giovani rallentando il ricambio generazionale considerando che quasi un imprenditore agricolo su due andrà in pensione da qui ai prossimi cinque anni. La recente politica europea non ha certo aiutato creando al contrario un clima di sfiducia nei confronti del settore ingiustamente penalizzata da una serie di provvedimenti che appesantiscono ulteriormente l’attività agricola. Provvedimenti che abbiamo contrastato e che ci vedono quotidianamente impegnati a tutela del reddito delle imprese agricole e della salute dei consumatori”.