LUCCA - La campagna “Acque senza veleni” dell'associazione comunica che sono state trovate tracce di PFAS. I livelli riscontrati però rispetterebbero la direttiva europea 2020/2184, in vigore in Italia a partire da gennaio 2026.
Li chiamano “inquinanti eterni”. Sono i PFAS, un gruppo di sostanze chimiche pericolose per la salute. Alcune sono classificate come cancerogene. Queste sostanze sono state trovate a Lucca e a Capannori in alcuni campioni di acqua raccolti da Greenpeace nell’ambito dell’iniziativa “Acque senza veleni”, campagna che si pone l’obiettivo di realizzare la prima mappatura indipendente della contaminazione dell’acqua potabile a livello nazionale.
I prelievi sono state effettuati alla fine di luglio, rispettivamente in zona San Filippo e a Lammari. I risultati, seppur preliminari e da confermare ulteriormente, evidenziano la presenza di PFAS, pari a 54,2 nanogrammi per litro a Lucca e 31,4 nanogrammi per litro a Capannori. Secondo Greenpeace comunque, in entrambi i comuni le concentrazioni rivenute rispettano i valori della direttiva europea 2020/2184, che entrerà in vigore anche in Italia a partire da gennaio 2026.
In merito alle informazioni “divulgate su alcune testate giornalistiche e televisive – fa sapere Geal, in una nota diffusa in risposta alle richieste di info da parte dei cittadini -, si conferma che la qualità dell’acqua potabile distribuita sul territorio di competenza di Geal SpA (Comune di Lucca) è puntualmente monitorata e sorvegliata dalle autorità ed enti competenti di controllo quali ARPAT ed ASL. In particolare, ad oggi non risultano pervenute a GEAL segnalazioni o comunicazioni da parte di questi enti in merito alle sostanze PFAS e PFOA. Infine, si evidenzia che lo stesso inviato di Greenpeace, nel servizio trasmesso su Rai 3 il 24/09/2024 alle ore 14:00 nel “TG Toscana”, specifica che, sulla base delle analisi da loro svolte sull’acqua potabile distribuita sul territorio del Comune di Lucca, le concentrazioni rilevate rispettano i limiti previsti dalla normativa vigente”.
“Sulla qualità dell’acqua a Capannori – riferisce il Comune attraverso una nota – si è creata involontariamente disinformazione, in quanto i valori di Pfas resi noti da Greenpeace sono nettamente inferiori ai parametri consentiti dalla normativa. L’acqua a Capannori è sicura. Riteniamo che l’azione portata avanti da Greenpeace per combattere la presenza di Pfas nelle acque sia di grande rilevanza e condivisibile, tant’è che stiamo realizzando analisi sulle acque delle fonti della Via dell’Acqua (in via Lombarda a Lammari non ci sono fonti) finalizzate proprio ad individuare l’eventuale presenza di Pfas, in grande anticipo rispetto agli obblighi di legge, perché abbiamo a cuore la salute dei nostri cittadini. Un tema quindi che vede la nostra amministrazione comunale e Greenpeace alleate”.
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