Approvate dalla giunta regionale le linee guida per il rilascio concessioni e determinazione equo indennizzo, in attesa che la legge nazionale (che ha allungato le concessioni fino al 2027) venga applicata con un decreto ministeriale.
La Regione Toscana riapre uno spiraglio per gli indennizzi ai balneari. Dopo la doccia fredda da Roma con il decreto legge del Governo Meloni che, nell’accordo con Bruxelles, ha limitato gli indennizzi ai concessionari uscenti ai soli investimenti fatti negli ultimi cinque anni, l’ultima mossa di Firenze prova ed estendere i risarcimenti economici al cosiddetto valore reddituale.
La novità è contenuta nelle nuove linee guida approvate ieri dalla giunta Giani che aggiornano la legge del 2016 sui cosiddetti “atti formali”, ovvero quelle procedure selettive pubbliche che hanno consentito in questi ultimi anni il rilascio di nuove concessioni fino a 20 anni a fronte di investimenti.
In pratica chi perde lo stabilimento balneare all’asta verrebbe indennizzato dal concessionario subentrante sulla base del valore reddituale dell’azienda. Un particolare del tutto rilevante, specie per i bagni della Versilia che valgono sul mercato (e fatturano) milioni di euro. Con le regole attualmente previste dal Governo invece la quasi totalità dei balneari rimarrebbe a bocca asciutta, dal momento che negli ultimi cinque anni – tra Covid e incertezza legata proprio alla Bolkestein – gli investimenti fatti sono stati pari a zero.
Le legge regionale nelle intenzioni del governatore Giani dà ai Comuni delle indicazioni su come impostare i bandi colmando un vuoto lasciato tutt’ora dalla legge nazionale (quella che ha esteso le concessioni fino al 2027) che prima di entrare in vigore deve essere convertita in decreto ministeriale entro il 31 marzo 2025. Un arco di tempo nel quale, in caos normativo del genere, può succedere davvero ancora di tutto.