Il consumo di suolo aumenta il rischio idrogeologico: allarme dal Consorzio di Bonifica

Il consumo di suolo aumenta il rischio idrogeologico: allarme dal Consorzio di Bonifica

Redazione

di Redazione

Il presidente Ridolfi: “Bisogna avere il coraggio di cambiare passo: non dobbiamo più consumare nemmeno un metro quadrato di suolo, ma conservare e rinaturalizzare le risorse naturali”.

Circa 2,25 metri quadrati ogni secondo. È il suolo che viene consumato in Italia secondo l’ultimo rapporto annuale diffuso da Ispra e da SNPA. Un fenomeno diffuso, allarmante e inarrestabile, su cui il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord ha voluto evidenziare lanciando un allarme attraverso le parole del presidente Ismaele Ridolfi: “L’eccessivo e costante consumo del suolo, oltre a causare effetti ambientali evidenti, è strettamente correlato al grado di sicurezza idrogeologica dei territori. Il suolo è il primo elemento da tenere in considerazione per contrastare fenomeni come le frane, le alluvioni e perfino l’erosione costiera, eppure sembra non rientrare nelle logiche che sono alla base delle pianificazioni urbanistiche”.

Sottovalutare la funzione svolta dal suolo è un errore grave che porta a inevitabili conseguenze. Questo strato superficiale di terreno è un elemento fondamentale di collegamento tra gli ecosistemi, mettendo in relazione terra, acqua e aria. Raccoglie e trattiene la poggia che viene condotta negli strati più profondi, limitando così il ruscellamento e tutti quei fenomeni ben peggiori che potrebbero derivare, come le esondazioni, le alluvioni e le frane.

“Di fronte a tutte le funzioni e ai servizi ecosistemici che il suolo rende all’umanità, serve una visione diversa e responsabile delle pianificazioni territoriali e oggi abbiamo uno strumento legislativo che è la legge europea sul ripristino della natura. – conclude Ridolfi – Bisognerebbe avere il coraggio di cambiare passo: non consumare più nemmeno un metro quadrato di suolo, ma conservare e rinaturalizzare le risorse naturali.”