Proroga al 2030, prelazione e indennizzi: il piano del Governo per le spiagge

Proroga al 2030, prelazione e indennizzi: il piano del Governo per le spiagge

Federico Conti

di Federico Conti

VIAREGGIO - Filtrata in queste ore una bozza del provvedimento che l'esecutivo intende approvare entro settembre. Il Governo attende dall'Ue un via libera informale per impostare le evidenze pubbliche degli stabilimenti, con diverse tutele per i concessionari uscenti.

Entro fine agosto, massimo ai primi di settembre, potrebbe arrivare l’intervento del Governo per il riordino delle spiagge. Ma seguirebbe una direzione opposta a quella sin qui mantenuta dall’esecutivo Meloni del “no alle aste”, andando in pratica a disciplinare i bandi di gara. Le indiscrezioni delle ultime ore trovano conferma nella bozza divulgata oggi dal Sole24Ore, all’indomani dello sciopero simbolico di due ore, al quale in Versilia ha aderito uno stabilimento balneare su quattro. Bozza i cui contenuti sono confermati al Tg Noi da fonti parlamentarie e sindacali di categoria.

In sostanza, si dà il via alle aste ma disponendo una prima proroga secca al 31 dicembre 2025 valida per tutti. Ma in seguito a una nuova mappatura delle coste da effettuare entro il prossimo aprile, la proroga delle concessioni sarebbe estesa al 31 dicembre 2027 nelle regioni in cui le spiagge libere risulteranno inferiori al 25%; e fino al 31 dicembre 2029 nelle regioni in cui la percentuale di superficie ancora concedibile sarà superiore al 25%. E sarebbe questo il caso della Toscana, dove secondo la Regione il 61% della costa balneabile è libera (percentuale che scende al 48% secondo Legambiente).

La bozza, in vista delle gare, prevede delle tutele per i concessionari uscenti: la prelazione, i punteggi premianti e gli indennizzi. Allo stesso tempo introduce un aumento dei canoni demaniali del 10%. Mancherebbe solo un ok informale da parte di Bruxelles (per niente scontato) per poter inserire la norma del decreto “salva infrazioni” di fine mese.

Se confermata ufficialmente, sarebbe un’inversione a U rispetto alla posizione precedente “No Bolkestein” del Governo, costretto adesso ad un compromesso. Un cambio di scenario emerso anche dalle parole del leader della Lega e Vice premier Matteo Salvini in Versiliana dove ha dichiarato che l’esecutivo sta cercando conferma dall’Europa su prelazioni e indennizzi per i concessionari uscenti. Sulle tutele, appunto, in vista delle aste.