Capannori - La rievocazione del Venerdì Santo preceduta come di consueto dalla suggestiva processione con i figuranti e la Filarmonica Gaetano Luporini
Erano sei anni che San Gennaro non celebrava il suo “festone”. Proprio così, festone, perché la rievocazione del Venerdì Santo, conosciuto anche con il nome di processione di Gesù Morto a San Gennaro di Capannori è talmente sentita che prende il nome di Festone. L’altare innalzato quasi fino al soffitto arricchito di un centinaio di candele domina le tre navate dell’antica Pieve, famosa anche per ospitare l’Angelo Annunciante, opera riconducibile al giovane Leonardo da Vinci, L’imponente altare ospita Gesù Morto che al termine della passione è stato portato in spalla in un giro completo del paese. La parte più suggestiva è certamente la processione preceduta da “Passio Christi” officiato da Don Cyprien parroco di San Gennaro con le letture di Mons. Emilio Citti parroco del vicino paese di Gargnano. In processione presenti tanti figuranti e la storica Filarmonica Gaetano Luporini; tutti lungo il percorso illuminato con cura in ogni suo angolo, e aperto dalle croci portate a spalla dai figuranti incappucciati. Con il corteo che si è concluso nel punto in cui era partito, proprio nella storica Pieve di San Gennaro dove è stato eseguito il mottetone scritto e diretto dal giovane e talentuoso musicista Niccolo Bartolin