VIAREGGIO - Si è svolta sabato pomeriggio la cerimonia finale del premio letterario "Vite intrecciate da un colpo". Iniziativa nell'ambito di Disarmarte, nata per riflettere sull'uso e l'abuso di armi in Italia 13 anni dopo la strage della Gifas-Eletric di Massarosa.
La letteratura è stata protagonista di Disarmarte 2023, quinta edizione della manifestazione culturale nata per riflettere sull’uso e l’abuso delle armi in Italia. La parola scritta come strumento per raccontare o denunciare, in particolare attraverso il genere giallo. Sabato scorso al Museo della Marineria si è svolta la cerimonia di premiazione, tra musica e confronti del concorso nazionale “Vite intrecciate da un colpo”. 57 i racconti arrivati da tutta Italia, dieci i finalisti presentati a margine di una tavola rotonda con scrittori di fama internazionale di letteratura gialla.
L’iniziativa nasce su spinta della associazione “Ogni volta Onlus”, nata all’indomani della sparatoria all’azienda Gifas di Massarosa del 2010 dove morirono due persone uccise da un ex collega in stato di alterazione psichica in possesso di un’arma, legalmente detenuta, prima di togliersi la vita. Una tragedia ripercorsa dal cronista viareggino Giovanni Lorenzini.