Il lessico marinaresco nel dialetto viareggino

Il lessico marinaresco nel dialetto viareggino

Massimo Mazzolini

di Massimo Mazzolini

VIAREGGIO - Da dove derivano termini marinareschi entrati nel vernacolo viareggino? Il giovane Vittorio Ranieri Guidi nella sua tesi di laurea ha ricostruito l'origine di parole comuni come "muscolo", "battima" o coltellaccio" e lo ha spiegato in una conferenza al Museo della Marineria.

Posti esauriti al Museo della Marineria di Viareggio in occasione della conferenza “Parole di mare: Il lessico marinaresco del dialetto viareggino”, tenuta dal giovane Vittorio Ranieri Guidi con la conduzione del giornalista e scrittore Adolfo Lippi. Un pubblico numeroso e interessato ha seguito la conversazione, incentrata sull’inserimento dei termini marinari (relativi cioè alla navigazione e alla pesca) nel dialetto viareggino.

Guidi, laureato in lettere all’Università di Pisa, ha tratto questa conferenza dalla sua tesi di laurea. Si è parlato delle caratteristiche del dialetto e della provenienza di parole come “ciortone”, “barcobestia”, “coltellaccio”, “muscolo”, “battima”, “cacciucco”, “coda di ziffa” e altri. Scoprendo così che alcune spiegazioni comunemente accertate, come la derivazione dall’inglese per certi termini, non sono confermate dagli studi linguistici.

È stato spiegato inoltre, che alcuni vocaboli che “sanno di mare” provengono dalla cultura dell’entroterra. È il caso di “crognolo”, il pesciolino che una volta si pescava facilmente anche all’interno del nostro porto.

Il giovane Guidi ha risposto con disinvoltura alle domande del pubblico, mentre Lippi ha fornito un suggestivo inquadramento storico, con riferimenti a fatti e personaggi della storia di Viareggio.