VIAREGGIO - C'è anche Massimo Vivoli, ex presidente nazionale di Confesercenti, tra i 32 indagati al centro dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Bologna per associazione a delinquere e bancarotta su dei presunti fallimenti pilotati.
Vivoli, 78 anni, storico commerciante viareggino ed esponente di spicco della Confesercenti nella quale ha scalato negli anni tutte le posizioni, si trova agli arresti domiciliari. Personalità conosciutissima a Viareggio, molto stimato, attualmente è membro del Cnel, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro.
32 le persone coinvolte nell’inchiesta, coordinata dalla Dda emiliana, 15 delle quali sono state arrestate. Al centro delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza una serie di fallimenti pilotati che avrebbero riguardato decine di supermercati e negozi di cosmetici in crisi rilevati da noti marchi della grande distribuzione e poi depredati e avviati al fallimento. Ancora da chiarire esattamente la posizione di Vivoli e i reati contestati. Ma sarebbe stato coinvolto in qualche misura nelle attività della cosiddetta “Banda del buco” composta da bancarottieri “seriali”, accusati di operazioni di sciacallaggio nei confronti di 25 imprese sparse tra Emilia, Toscana e Nord Italia. Perquisizioni anche tra Lucca, la Versilia e la Garfagnana. L’inchiesta ha toccato molte province e ha visto il sequestro di conti correnti, quote societarie, immobili e beni di lusso per 32 milioni di euro.
La notizia dell’arresto di Vivoli si è rapidamente diffusa a Viareggio generando incredulità. Al momento non ci sono dichiarazioni da parte dei famigliari nè da parte dei legali.