CALCIO D - Stavolta la Lucchese non puo’ concedersi ulteriori passi falsi. A Camaiore Innocenti rilancia De Vita e fa debuttare Da Silva. I bluamaranto locali privi del bomber Federico Tosi, Lari e Mazzone.
Inutile nascondersi dietro a un dito e ad una fragile realta’: le due partite che ancora mancano per completare il girone di andata saranno determinanti se non addirittura decisive. Il derby di Camaiore (dove la Lucchese in campionato non ha mai vinto), domenica, e la successiva gara interna del 23 dicembre contro la capolista Pro Piacenza, ci diranno quanto effettivamente la Lucchese abbia ancora da dire in ottica-promozione. Si’, perche’ distanziata di 9 punti dal vertice, e con altre agguerrite concorrenti davanti, la formazione rossonera non puo’ permettersi altri risultati che non siano due franche vittorie. L’alternativa e’ quella di ridimensionare le ambizioni stagionali. Innocenti ha preparato la partita con scrupolo, speriamo anche in modo efficace. Sul campo della squadra di Stefano Ciucci, che pure e’ in difficolta’ e che lamenta le assenze di Mazzone, Lari e Federico Tosi, non c’era da aspettarsi la rivoluzione, e cosi’ sara’. D’altronde gli uomini, compresi gli under, sono ormai quelli e quindi bisogna far di necessita’ virtu’. Le indicazioni della partitella di giovedi’ pomeriggio dovrebbero trovare puntuale conferma visto che Chiarabini sta bene ma non benissimo. Probabile a questo punto il debutto del brasiliano Da Silva. Ecco pertanto l’undici che calera’ a Camaiore: Casapieri in porta; De Vita, Espeche, Carli e Angeli in difesa; Del Giudice, Aliboni, Redomi (stavolta preferito a Conti) in mediana; Da Silva e Chianese esterni a supporto della punta centrale Brega. E proprio del bomber, che viaggia alla media di quasi un gol a partita, fu la rete che decise il match di Coppa Italia giocato il 19 agosto scorso. Eravamo in piena estate e la Lucchese viaggiava ancora a fari spenti ma con tante speranze. Domenica probabilmente le condizioni saranno diverse. E allora tocchera’ ad Aliboni e compagni giocare una grande partita e riaccendere un barlume di speranza.