LUCCA - Gli appunti scritti a lapis da Moreno Corti, durante il periodo che lo vide deportato dai Nazisti, col padre Giuseppe, nella fabbrica Bopp di Frei-Weinheim, sono stati raccolti e pubblicati in un prezioso volume.
“Tutto ti dirò a casa”, questo il titolo del volume che, in forma di diario, racconta l’intima e personale vicenda di Moreno Corti, deportato dai nazisti, assieme al padre Giuseppe, nella fabbrica Bopp di Frei-Weinheim, non lontano da Francoforte. Il libro, edito da ETS e curato da Daniela Bernardini e Luigi Puccini, è stato presentato in occasione della Giornata della Memoria, nell’Auditorium del Complesso di San Micheletto messo a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, alla presenza dei curatori e di Giuseppe e Danilo Corti, rispettivamente nipote e fratello di Moreno, che hanno contribuito in maniera determinante alla conservazione del manoscritto e alla recente pubblicazione. L’opera consiste di fatto nella trascrizione delle pagine scritte a lapis da Moreno, che, arrestato nell’agosto del 1944 nell’ambito di una barbara operazione di rastrellamento, annota sul proprio taccuino il viaggio allucinante nei vagoni bestiame, la prigionia nella spasmodica attesa della liberazione, il lavoro per quella che descrive come “gente disumana e vile”. La quotidianità surreale di un padre e un figlio sono narrate nella prosa immediata e intima di un ragazzo di 17 anni. Una testimonianza toccante e concreta di una dimensione personale in un contesto storico drammatico, in cui tutto sembra insostenibile e si lotta per tenere accesa la fiammella della propria umanità.