Yacht russo congelato: la caccia all’oligarca finisce al Forte

Yacht russo congelato: la caccia all’oligarca finisce al Forte

Federico Conti

di Federico Conti

FORTE DEI MARMI - La Guardia di Finanza è ricorsa addirittura alla pubblicazione di un avviso sull'albo pretorio del Comune di Forte dei Marmi per rintracciare il magnate russo dell'ammoniaca e dei fertilizzanti Dmitry Arkadievich Mazepin, padre dell'ex pilota di F.1 Nikita, ma soprattutto oligarca colpito da sanzioni per la guerra in Ucraina.

 

La notifica è stata affissa online il 18 gennaio e invita l’imprenditore a presentarsi all’ufficio protocollo in municipio per “per il ritiro del verbale di contestazione 3/2023”. Negli uffici c’è massimo riserbo sul documento, che resta riservato, nessun commento dall’amministrazione. Ma da quanto si apprende fuori dal Comune, le autorità italiane devono notificare a Mazepin il congelamento del suo yacht, che da alcune settimane è sparito sia dal porto di Savona dove doveva rimanere ormeggiato sia pure dalla Sardegna dove è registrato. In Italia non ci sono né lo yacht né Mazepin. A Forte dei Marmi la Guardia di Finanza però ha trovato l’ultima traccia in ordine di tempo dell’oligarca, un domicilio fiscale aperto per l’affitto di una villa al mare. Così nelle ricerche è stata seguita anche la consueta attività amministrativa con la pubblicazione sull’albo comunale.  Il magnate potrebbe verosimilmente essere in Russia. In Versilia non lo vedono da tempo e la villa – secondo quanto appreso dall’Ansa – non risulta più affittata a lui. Residente a Mosca, l’uomo d’affari risulta titolare di quote di società a Londra mentre in Italia veniva più che altro per vacanza. Il suo patrimonio è stimato in 800 milioni di dollari, lo yacht è un pezzetto di quanto di esso viene sottoposto a sanzioni di guerra.