Si chiude un anno orribile per i costi energetici. Le stime pubblicate da Coldiretti su dati Istat per la Toscana fotografano un quadro nero degli aumenti subiti nel mese di novembre provincia per provincia.
E Lucca, dietro a Grosseto e Massa-Carrara, è fra quelle che hanno registrato l’inflazione più alta. Complessivamente tra luce, gas e altri combustibili un +138%, superato solo dalla zona apuana e da quella maremmana. Persino oltre la media nazionale e la media regionale. L’unica nota positiva è la frenata sui prezzi arrivata a novembre e l’annuncio da parte di Arera di una riduzione di circa il 20% delle bollette dell’elettricità per il primo trimestre 2023.
“L’inversione di tendenza aiuta famiglie e imprese costrette a fare i conti con costi fuori controllo e potere di acquisto molto ridotto – spiega Coldiretti Toscana, che sottolinea come in pericolo sia la sopravvivenza di molte imprese agricole. Secondo il Crea il 13% è a rischio chiusura.
Così mentre ci apprestiamo a brindare al nuovo anno, mai come stavolta ci facciamo i conti in tasca. E non c’è solo l’energia. Con il 31 dicembre scadranno i tagli delle accise sui carburanti: 18 centesimi in più al litro dal primo gennaio. Infine, entro San Silvestro saranno definiti per decreto gli aumenti dei pedaggi autostradali, che dopo quattro anni di stop sembrano certi. Partendo da un rincaro minimo del 1,5%. Tra i tratti più cari d’Italia c’èla bretella Lucca-Viareggio: cinque anni fa venne portato a 3 euro e 40 centesimi per meno di 20 km. Il nodo sarà sciolto nelle prossime ore.