MASSA - Sono Dalmia e RHI Italia le due società che si sono fatte avanti per acquisire la Sanac, l'industria italiana che produce refrattari con sede principale a Massa. I nomi che si celavano dietro le due manifestazioni di interesse presentate al terzo bando, chiuso lo scorso 7 novembre, sono stati svelati oggi ai lavoratori e ai sindacati dai Commissari straordinari.
Si conferma così il timore della vigilia, ovvero l’assenza di Acciaierie d’Italia, la società dell’ex Ilva di Taranto, per metà in mano allo Stato, primo cliente della Sanac alla quale deve ancora 23 milioni di euro. Accusata nell’ultimo anno di essersi rifornita da aziende polacche, aggravando la difficile situazione dell’industria massese. Quello in cui tutti speravano, ma in cui nessuno davvero credeva, era appunto che Acciaierie subentrasse. Da qui gli appelli al Governo e al Ministero dello Sviluppo Economico.
Dalmia, il colosso indiano, si era già presentato al bando precedente. Ma la loro offerta era stata alla fine scartata dai commissari ritenuta non corrispondente ai parametri di sicurezza sotto il profilo di occupazione. E’ nuova invece la presenza di RHI, uno dei più grandi produttori di refrattari al mondo che già possiede stabilimenti in Europa ma nessuno in Italia.
Tra i circa cento lavoratori rimasti in forza allo stabilimento di via Dorsale c’è sì delusione (per l’assenza di Acciaierie) ma soprattutto prudenza per le due offerte arrivate. Il 19 gennaio i Commissari procederanno all’assegnazione all’uno o all’altro. Due mesi di trattative e valutazioni, duranti i quali lo stabilimento massese dovrebbe avere ordini a sufficienza per rimanere pienamente attivo.