Megayacht russi sequestrati: conto salato per l’Italia

Megayacht russi sequestrati: conto salato per l’Italia

Federico Conti

di Federico Conti

CARRARA - Circa quaranta milioni di euro l’anno è la cifra stimata che l’Italia potrebbe sostenere in termini di spese ogni anno per la conservazione e manutenzione dei super yacht sequestrati agli oligarchi russi in applicazione delle sanzioni introdotte dall’Occidente. Lo rivela la testata economica americana Bloomberg in un articolo dove sono citate fonti riservate. 

Nelle mani delle autorità italiane ci sono almeno quattro superyacht, uno dei quali – secondo gli Stati Uniti – apparterrebbe proprio al presidente Vladimir Putin, ovvero il Scheherazade che si trovava in refitting a Marina di Carrara presso il cantiere The Italian Sea Group. Questa nave, lunga 140 metri, è dotata di due eliporti e di una piscina che può essere trasformata in pista da ballo: il suo valore si aggira intorno ai 650 milioni di dollari. Era arrivato per manutenzione a settembre 2021. Subito dopo lo scoppio della guerra è finito nel mirino della Finanza: a maggio la firma del provvedimento di congelamento da parte del governo italiano.

Mantenere uno yacht in navigazione, ogni anno, può costare dal 10% al 15% del suo valore, cifra che può diminuire quando la nave rimane ormeggiata in banchina.  Anche limitando i costi al 3% del loro valore, Stati Uniti e Italia dovranno comunque spendere più di 50 milioni di dollari ogni anno per mantenere le flotte di megayacht russi sotto sequestro. Dall’inizio della guerra, i governi occidentali hanno sequestrato più di 10 superyacht collegati ai magnati russi. Le navi – secondo Bloomberg – valgono almeno quattro miliardi di dollari.