VIAREGGIO - Finisce di fronte agli avvocati la morte di Arturo, il cane ucciso dal crollo di un cornicione in via Fratti lo scorso marzo. La padrona chiede un risarcimento che sarà devoluto alle associazioni animaliste versiliesi. Ma non ci sta a sentirsi dire: "In fondo era solo un cane".
Risponde così Elena Tomei a chi, sottovoce o apertamente, in queste settimane ha minimizzato la morte del suo Arturo, il cagnolino schiacciato lo scorso 9 marzo appena uscito di casa, colpito dal crollo del cornicione dell’abitazione vicina, in via Fratti all’angolo con via Sauro di fronte alla pineta. A un mese e mezzo quella tragica fatalità – che solo per miracolo non ha portato ad altre vittime, compresa la padrona del cane – si avvicina il primo passaggio legale. Non si tratta ancora di una causa civile tra Elena e i proprietari dell’immobile oggetto del distacco. Per adesso è un tentativo di conciliazione, alla presenza solo degli avvocati.
La morte di Arturo ha colpito il quartiere e gli amanti dei cani soprattutto ed è stata l’occasione per lanciare una raccolta fondi per le associazioni animaliste versiliesi.