VERSILIA - Non passa alla Camera la mozione presentata da Fratelli d'Italia e dal deputato versiliese Riccardo Zucconi per impegnare il Governo a chiedere in sede europea l'esclusione degli stabilimenti balneari dall'applicazione della direttiva Bolkestein.
Non che ci fossero speranze di vedere approvato il testo, visto il voto unanime dei partiti di maggioranza nel Cdm di martedì che ha dato il via libera alle aste dal 2024. L’ok è arrivato solo una parte marginale del testo che impegna il governo a «individuare le soluzioni anche normative volte a disporre l’esclusione definitiva dal campo di applicazione della direttiva Bolkestein» delle concessioni dei balneari. Zucconi alla vigilia del voto aveva ribadito che un braccio di ferro con Bruxelles era possibile.
Fratelli d’Italia si smarca così dagli alleati anti Bolkestein di centrodestra che siedono al Governo, Forza Italia e Lega, che hanno seguito in Consiglio dei Ministri la linea del premier Draghi. Il senatore azzurro Massimo Mallegni fa sapere che “l’emendamento approvato dall’esecutivo ora dovrà essere riformulato, cambiato e forse cancellato in Parlamento, che resta sovrano”, spingendo sulla valorizzazione dell’avviamento commerciale delle imprese e sugli investimenti fatti.
Il deputato del Pd Umberto Buratti si dice fiducioso invece sulla validità di quelle concessioni rinnovate di recente, per una validità dai 6 ai 20 anni, attraverso i cosiddetti “atti formali”, e in scadenza dopo il 2023. Ma questo “salvagente” – che interessa un quarto degli stabilimenti in Versilia – dovrà comunque essere messo nero su bianco nel dibattito parlamentare.