LUCCA - Dopo il servizio trasmesso, abbiamo ricevuto in redazione la telefonata dell'archivista di San Frediano. Annarita Pedrini ha aperto i registri battesimali dove sono conservati i riferimenti di tutti i bimbi nati e battezzati nella cappella di Santa Zita.
Un passo avanti per scoprire l’identità del bambino coinvolto nello “scambio di culla”, fortunatamente senza conseguenze, di cui vi abbiamo parlato in un recente servizio. Poco dopo la messa in onda della storia di Roberto Conti, l’uomo che a distanza di anni sta cercando il piccolino con cui rischiò di essere scambiato nel maggio del 1966 alla clinica di Santa Zita, abbiamo ricevuto in redazione la telefonata di Annarita Pedrini, archivista della Basilica di San Frediano. La donna, colpita dall’episodio e desiderosa di aiutare Roberto ad appagare la sua curiosità, ci ha aperto le porte della sede in via dell’Anguillara trovando subito il registro battesimale di riferimento, che, quando chiuse il reparto natalità di Santa Zita venne trasferito prima all’archivio della Chiesa di Santa Maria Corteorlandini poi a quello della parrocchia di San Frediano.
Sì, perché i bambini nati nella clinica all’epoca venivano battezzati nella cappellina della stessa struttura.
A dimostrazione di questa consuetudine battesimale troviamo, tra le schede scritte a mano con calligrafia ordinata e chiara, anche quella di Roberto. Prima e dopo di lui i nomi di altri tre bambini nati e battezzati negli stessi giorni. Tra questi c’è l’uomo che Roberto spera di incontrare per un abbraccio e per ridere assieme di quell’episodio da cui le proprie vite avrebbero potuto prendere strade completamente diverse. Abbiamo consegnato i riferimenti al diretto interessato.