FORTE DEI MARMI - Il ricorso contro la sentenza del Consiglio di Stato è pronto a partire ma è chiaro che la politica deve accelerare per arrivare pronti alla scadenza delle concessioni demaniali marittime fissata dai giudici per il 31 dicembre 2023.
Il quadro è sempre più complicato per i balneari della Versilia e della costa apuana, riuniti a Villa Bertelli dai vertici nazionali del sindacato Sib Confcommercio. Il Presidente e avvocato Antonio Capacchione tira dritto nell’impugnazione delle pronuncia fino alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Il clima è teso tra i balneari, quasi sempre imprese famigliari tramandate da generazioni. Ma lo è anche tra gli esponenti politici che da sempre li rappresentano. I parlamentari di zona, chiamati a Roma a scrivere le regole per le evidenze pubbliche che scatteranno il 1° gennaio 2024. E’ chiaro a tutti che due anni non basteranno. Per questo l’onorevole fortemarmino Umberto Buratti chiederà al Governo che le concessioni restino ai titolari uscenti fino a quando non siano effettivamente concluse le procedure di riassegnazione, che tra lentezze e contenziosi potrebbero durare anche anni.
C’è il poi la questione dell’atto formale, che in base alla legge regionale toscana del 2016 tutelerebbe i balneari che l’hanno applicata, garantendo concessioni fino al 2026 in cambio di investimenti sullo stabilimento. Ma in Versilia appena il 25% l’avrebbe sfruttata. E nessuno è certo che non crolli di fronte alle prescrizioni fatte dal Consiglio di Stato.