MOTORI - La 20esima edizione, esattamente quella di 10 anni, fa venne clamorosamente cancellata, L'anno dopo però si ripartì con il perentorio successo del friulano Luca Rossetti.
L’ultimo decennio abbondante del Ciocchetto parte con le clamorose nevicate del 2009 e 2010 ma passa anche dalla cancellazione del 2011. Si legge in un comunicato dell’epoca ” Nonostante gli sforzi e la volontà dello staff organizzativo, problematiche legate ad un numero di iscrizioni non soddisfacente, unito al momento di forte crisi economica generale, hanno portato alla determinazione di annullare l’edizione numero 20 del “Ciocchetto”, gara di lungo e glorioso palmares. Sarà soltanto una pausa, però. E così fu. Nel 2012 il rally tornò e cosi è sempre stato, prima e dopo, compresa nel 2020 in piena pandemia. E nel 2012 fu di nuovo Ciocchetto. Dominio totale del friulano Luca Rossetti che rispettò il pronostico che lo voleva vincitore sulla Skoda Fabia super 2000 affiancato alle note dal navigatore Ivan Maurigi che si aggiudicò il memorial Perissinot che va appunto a ricordare lo storico e indimenticabile papà del rally natalizio. Quel Ciocchetto visse soprattutto sulla lotta serrata per il secondo posto tra il fiorentino Paolo Ciuffi e il massese Gabriele “Ciava” Ciavarella, entrambi su Mitsubishi Lancer Evo IX. Separati da soli 4 decimi a due PS dalla fine un’uscita di strada di “Ciava” favorì la piazza d’onore di Ciuffi col massese che peraltro seppe conservare il terzo gradino del podio. Quell’edizione sarà ricordata anche perchè introdusse l’iniziativa ” Dai il tuo nome alle prove speciali “. Rossetti fece la parte del leone e l’anno successivo in pratica le PS College, Laghetto, Stadio e Noitv presero il nome del forte pilota friulano.