CALCIO C - E' andata in archivio una trasferta amara per la Lucchese che torna da Ancona con i complimenti per il bel gioco espresso ma con zero punti in classifica. Due passi avanti e tre indietro per la squadra di Pagliuca che deve crescere e trovare una sua identità ben precisa. Martedì di nuovo in campo: arriva il Teramo.
Bella con…anima ma ancora fragile e consapevole di essere in fase di completamento. E’ l’analisi a mente fredda dopo il secco 3 a 1 che la Lucchese (foto Gazzetta Lucchese) ha incassato nella trasferta di Ancona. Lo abbiamo detto più volte quanto il calcio sia bello e strano. Il risultato non rende infatti merito ad una squadra, quella di Pagliuca appunto, che per lunghi tratti ha fatto la partita, ha costruito anche ghiotte occasioni (poi sprecate) e si è pericolosamente distratta concedendo al cinico complesso marchigiano di segnare tre reti che soprattutto la seconda e la terza figlie di gravi leggerezze difensive. Consolarsi affermando che la Lucchese avrebbe meritato di più e ha giocato anche bene è legittimo ma non serve proprio a nulla. Il pragmatismo del campionato, di un torneo lungo ben 38 giornate, ci induce invece a considerare il bicchiere…mezzo vuoto. La Lucchese è ancora alla ricerca di una propria identità tecnica e tattica. Pagliuca, finalmente tornato a dirigere la squadra dalla panchina, lo sa benissimo perchè è allenatore avveduto e capace. Il 45enne tecnico di Cecina sa che deve ancora trovare il sottile filo dell’equilibrio da cui la Pantera potrà trarre il giusto giovamento e slancio nel quadro di un campionato indecifrabile e strano ma quantomai complicato. Si dovranno operare delle scelte fermo restando che ormai a tutti i livelli, anche in C, servono almeno 16-18 giocatori di pari valore. Chiamiamoli pure titolari. Il primo nodo da sciogliere, e non da poco, è quello del portiere. Al Del Conero ha giocato Cucchietti, giovanotto di fisico e di luminose prospettive che però sul terzo gol ha combinato un bel pasticcio. Questo nulla toglie al suo valore ma è chiaro vista la delicatezza del ruolo dovrà esserci un titolare e un’alternativa. Questione aperta anche per i due centrali difensivi che non sono parsi impeccabili. E poi Bensaja. Ora lungi da noi l’idea di farlo diventare un caso ma è abbastanza evidente che in questo abbrivio di campionato il rendimento del 26enne centrocampista romano è stato decisamente inferiore alle attese. Da lui ci si attende che possa prendere la squadra per mano e dettarne i ritmi in mezzo al campo. Così finora non è stato. Meglio in avanti dove Semprini ha già segnato tre reti anche se ad Ancona gli attaccanti rossoneri dovevano essere più incisivi. L’estro e la classe di elementi quali Fedato e Belloni lasciano ben sperare. Intanto il Teramo bussa alle porte. Si gioca martedì (ore 18) al Porta Elisa in una partita dove la parola d’ordine è una sola: vincere.