Viareggio - L'associazione "Il Mondo che Vorrei" invia la propria solidarietà ai familiari delle vittime della cabinovia del Mottarone in una nota dove si dice vicina al loro dolore, dolore che conoscono troppo bene
“ll dolore, quel dolore noi lo conosciamo bene. Mai avremmo voluto risentirlo e non ci sono parole per alleviarlo, anzi, ogni volta
diventa più forte.
Dolore che si mischia con la rabbia dell’impotenza di fronte a uno Stato sordo. Stato incapace di vedere un sistema di controllo della sicurezza che fa acqua da ogni parte( dighe, scuole, torri di controllo, ponti, navi e treni ecc.) e che solo gli stolti continuano a giustificare, per assecondare l’altro mostro: il profitto ad ogni costo.
Ecco che arriveranno le giustificazioni e le frasi fatte “Il cavo si è spezzato per una casualità”…“ è un cigno nero”…Rivedremo la
passerella di manichini genuflettersi davanti alle bare, per poi giustificarsi della propria incapacità di legiferare sulla base di ciò che è avvenuto per migliorare questo Paese, o vomitando, di fronte a domande puntuali, le solite frasi di rito: “perché di fronte al dolore non abbiamo strumenti”.
A tutto questo aggiungiamo la sentenza del nostro processo, utilizzata come paravento di uno Stato che aveva l’occasione di
sottolineare l’importanza della sicurezza nei luoghi di lavoro e per i lavoratori stessi, ma che per sua scelta ci ha voluto riportare
indietro di 40 anni, e oggi si piange chi muore di lavoro e per lavoro.
Ci auguriamo, ascoltate le ultime notizie, che le indagini possano continuare a far emergere i responsabili, e che la prescrizione non intervenga a cancellare ogni reato.
Per i familiari abbiamo solo un abbraccio da portare, un abbraccio vero e sincero di solidarietà e di vicinanza. Sappiate che noi ci
saremo anche quando tutto e tutti si dimenticheranno o vorranno dimenticare, per non far emergere le proprie responsabilità.”