CALCIO C - Si gioca domenica (ore 15) Lucchese-Lecco. Al Porta Elisa è una sorta di ultimo appello per i rossoneri cui potrebbe non bastare una vittoria per evitare la retrocessione. Di Stefano si affida al 4-4-2 e a un sussulto d'orgoglio dei suoi ragazzi. All'andata finì 2 a 2.
Ultima chiamata, o forse no, per la Lucchese sulla sempre più impervia via che probabilmente non porterà alla salvezza. Ancora negli occhi la scialba prova di Carrara in una notte che ha confermato il buio di una stagione assolutamente da dimenticare e da cui trarre tuti gli insegnamenti possibili per il futuro. Carrara è stato il capolinea di una corsa sofferta, di una lenta e inesorabile agonìa. L’ultima tappa di una stagione ridondante di problemi e di limiti. Lucchese che raramente, per non dire quasi mai, ha dato la sensazione di potere uscire dal tunnel. Così, a 180′ dalla fine la situazione è disperata che anche due vittorie potrebbero non bastare. Arriva il Lecco che invece veleggia al quinto posto e che viene dalla bella vittoria (3-1) nel recupero di Vercelli. I lombardi scendono a Lucca privi di ben cinque giocatori squalificati ma ciò non significa nulla perchè hanno organico sufficiente per proporsi come avversario tosto e forte. Di Stefano prova a dare un minimo di compattezza e di senso logico alla Lucchese con il 4-4-2 e con le residue energie mentali e nervose che rimangono. Snoccioliamo dunque la probabile formazione (4-4-2): Pozzer in porta; Pellegrini, Panariello, Dumancic e Lo Curto in difesa; Nannelli, Meucci, Cruciani e Panati a centrocampo; Bianchi e Marcheggiani in attacco. Il pallone racconta che all’andata (era il 10 gennaio) al Rigamonti finì con un pirotecnico 2 a 2 in una gara che forse illuse un pò tutti. Lecco in vantaggio per 2 a 0 dopo solo mezz’ora in virtù dell’autorete di Dumancic al 25esimo e al raddoppio quasi immediato di Iocolano al 29esimo. Sembrava quasi una passeggiata di salute per i blucecelesti di Gaetano D’Agostino. In realtà quel giorno la Lucchese sfoderò quel carattere purtroppo visto poche altre volte. I rossoneri accorciarono le distanze al 40esimo con Tomi Petrovic e colsero il frutto del meritato pareggio all’88esimo con Adàmoli. Tornando da Lecco in quel pomeriggio di gennaio si pensò che le cose potessero prendere una piega diversa. Invece…