GORFIGLIANO - Come non era mai stato prima e come...si spera non sarà mai più in futuro. Si consegna idealmente alla storia di una tradizione che si perde nella notte dei tempi, un'edizione davvero straordinaria, incredibile e suggestiva come non mai dei Natalecci di Gorfigliano.
Alle 18 della vigilia di Natale la Valle dell’Acqua Bianca è stata illuminata dai fuochi dei tre natalecci di Bagno, Culiceto e Fenale. Troppo forte e viscerale l’amore per questa tradizione perchè i gorfiglianesi potessero mollarla. No, non esiste, covid o non covid, a Gorfigliano non è Natale se non bruciano i Natalecci. Non possiamo citare uno ad uno i ragazzi, prevalentemente giovani, che hanno realizzato le opere in un contesto tanto difficile e assurdo, ma loro lo sanno e il ringraziamento nei loro confronti è doveroso. Un vento forte ha reso ancora più complicato il momento dell’accensione. Il più penalizzato in tal senso è stato senza dubbio il rione Culiceto che si trova sulla sporgenza rocciosa della Calamaia e che si affaccia con posizione privilegiata sul paese. Gorfigliano era quasi spettrale con la gente a guardare per quello che si poteva dalle loro case. Nessuno in piazza della Chiesa dove gli altri anni centinaia e centinaia di persone (provenienti anche da altri paesi) si ritrovavano per ammirare uno spettacolo davvero unico. Quest’anno no, non si poteva. Le strade erano infatti vigilate dalla polizia locale dell’Unione die Comuni e dai carabinieri di Gramolazzo. Tutto si è svolto nel pieno rispetto delle regole anti contagio. Per circa mezz’ora i natalecci hanno dato un segnale di speranza e di rinascita nel cuore e nell’anima di tante persone. Molti hanno pensato che, oltre a riscaldare il Bambino Gesù che stava per nascere, le fiamme possano spazzar via questo maledetto virus riconsegnandoci ad una vita normale. Un messaggio forte e ricco di speranza diffuso da questo lembo antico dell’Alta Garfagnana nella notte di Natale.