VIAREGGIO - Operai extracomunitari, quasi tutti bengalesi, minacciati, picchiati e offesi e pagati 4 o 5 euro l'ora. Turni massacranti fino a 14 ore al giorno. Malattie non pagate, anche in caso di Covid. Un sistema di caporalato quello che la Guardia di Finanza ha scoperto dietro l'industria degli yacht di lusso di La Spezia.
Un’operazione che ha portato sette persone in carecere, una ai domiciliari, e il sequestro preventivo di 900mila euro, con indagini da Savona fino a Carrara. Al centro del presunto sfruttamento una società con oltre 150 dipendenti, per lo più del Bangladesh, che opera presso importanti cantieri spezzini di barche di lusso.
Un’indagine che accende un faro sul sistema lavoro del distretto ligure toscano, che ha come capitale storica Viareggio.”Questi arresti non ci stupiscono” – attacca la Fiom Cgil Toscana, secondo la quale questi fenomeni possono riguardare anche i cantieri nautici toscani, nascosti nella giungla di appalti e subappalti.
La Fiom torna a sollecitare la Regione Toscana e comuni come Viareggio sui quali insistono le concessioni demaniali pubbliche sulle quali lavorano i grandi cantieri. Come spiega il segretario regionale Massimo Braccini.