PUGILATO - Otto riprese di fuoco non bastano a Marvin Demollari per espugnare lo stadio di Castelfidardo, e la finale del Trofeo delle Cinture WBC si conclude per lui con una discussa sconfitta, resa particolarmente amara dalla sua ottima prestazione che non è stata sufficiente per battere il beniamino di casa Charlie Metonyekpon.
Una tribuna riempita da quello che consentono le misure di sicurezza segue il match con trepidazione e accoglie i due sfidanti con un tifo assordante. Il combattimento è subito frenetico: non ci sono le cosiddette fasi di studio. Demollari assume l’iniziativa ed imposta il match sulla corta distanza, quella a lui prediletta. Demollari è indomabile, un guerriero. Metonyekpon, pur non riuscendo a scrollarsi di dosso la pressione del pugile albanese, ma lucchese di adozione, riesce con astuzia ed espedienti a non esserne travolto, ostruendone gli attacchi, come continuerà a fare per tutta la durata dell’incontro. L’arbitro però preferisce optare per una conduzione di gara improntata sull’interrompere l’azione il meno possibile. Dalla quinta ripresa il pugile di casa si rende più propositivo, alzando il ritmo e il numero, fino a quel momento esiguo, di colpi al bersaglio. Inizia così uno scontro infuocato in cui nessuno dei due contendenti vuole concedere niente all’avversario. Entrambi i pugili trovano più aperture nelle rispettive guardie, anche a causa della stanchezza dovuta ad un incontro molto fisico che richiede un grande dispendio di energie. Il finale del match è concitato e senza esclusione di colpi coi due pugili che non si risparmiano fino al gong che ne sancisce la conclusione. L’esito è incerto. Pugili ma anche tecnici e pubblico attendono il verdetto con il fiato sospeso. Alla fine a portare a casa, con verdetto non unanime, la cintura del Trofeo è Charlie Metonyekpon, premiato per il proprio crescendo nel corso dell’incontro, a dispetto dell’inizio scoppiettante e la continuità di Demollari. Disappunto dei tifosi lucchesi che lo hanno seguito e supportato in gran numero nella trasferta marchigiana. Deluso anche il maestro Giulio Monselesan, come sempre all’angolo di Demollari, dalla decisione dell’arbitro di sorvolare sulla condotta di gara “sporca” dell’avversario, che avrebbe influenzato pesantemente sullo svolgimento dell’incontro.