CALCIO LEGA PRO - Il 35enne difensore rossonero è uno dei segreti della robustezza della difesa della Lucchese, la seconda migliore del campionato. Capuano crede nei playoff ma teme le insidie della gara con il Pontedera. Intanto Galderisi sfoglia la classica margherita: Maini, D'Auria e Raffini sono in lizza per una maglia. Lo scorso anno Pontedera corsaro (2-1) al Porta Elisa.
Corre incontro alle 36 primavere ma Ciro Capuano, napoletano verace, davvero non li dimostra. Sul campo la sua forza dirompente e la sua esperienza sono uno dei segreti della solidità difensiva stagionale della Lucchese, che vanta (e non è poco) la seconda migliore difesa del campionato. Meglio ha fatto solo la capolista Alessandria. Capuano costituisce con Espeche e Dermaku una sorta di “linea maginot” insuperabile, quasi come il tonno: eloquente aver mantenuto la porta inviolata con squadroni del calibro di Livorno e Arezzo. Il fattore P per Capuano tra Pontedera e playoff. Lui ci crede.
Intanto Galderisi studia le soluzioni giuste per risolvere la pratica-Pontedera. In realtà pare ballare solo una maglia: squadra fatta per 10/11esimi. Se la contendono Maini, D’Auria e Raffini. Chiaro che a seconda dell’opzione ci saranno inserimenti a scalare. La rifinitura di sabato a porte chiuse allo stadio scioglierà il dubbio del Nanu.
Infine il pallone racconta che l’ultimo Lucchese-Pontedera fu amarissimo per i rossoneri. Era il 7 novembre 2015 e la partita s’incanalò subito sui binari giusti per la Pantera grazie ad un rigore trasformato da Bianconi, uno che non ha lasciato tracce particolari all’ombra delle mura. Ma nella ripresa il Pontedera ribaltò la gara. Prima il pareggio dell’ottimo Kabashi e poi in pieno recupero, al 97° Scappini segnò su rigore il punto del successo ospite, proprio sotto la Curva Ovest.