MOTORI - Si profila un finale del Cir 2016 come raramente o forse mai visto. Giandomenico Basso guida la classifica con 0.75 punti di vantaggio su Paolo Andreucci. Spera anche Umberto Scandola che, dopo la vittoria al Roma Capitale, tenta un difficile ma ancora possibile colpaccio. Luca Panzani si aggiudica il Trofeo Renault e si "regala" il Montecarlo.
Un CIR come quasi mai si è visto con un finale che promette emozioni forti. Fortissime. Il 4° rally di Roma Capitale ha confermato lo straordinario equilibrio del campionato 2016 che fino alle soglie dell’estate pareva già avere un probabile vincitore: Paolo Andreucci. Ma così non è stato. Le gare estive infatti, e soprattutto quelle su sterrato, hanno rimescolato le carte con Ucci e la Peugeot 208 andati improvvisamente in crisi mentre Basso e la Ford Fiesta salivano prepotentemente alla ribalta con una serie di performances sempre più efficaci. Tutto ciò in un quadro che vedeva il discontinuo Scandola annaspare nella terra di mezzo. Il Roma Capitale poteva essere decisivo ma tale non è stato. Ucci è parso rinfrancato e più competitivo, Basso ha palesato in gara-1 un certo nervosismo e uno dei suoi limiti maggiori: la pressione che lo attanaglia nei momenti decisivi. Ne hanno approfittato Scandola, che alla fine ha vinto gara-2 e il rally, e lo stesso Andreucci che ha rosicchiato briciole di punti ma che alla fine potrebbero diventare decisivi. A questo punto la classifica recita così: Basso 80,75, Andreucci 80, Scandola 74,50. All’orizzonte rimane l’ultima prova il rally Due Valli a metà ottobre, proprio sulle strade del veronese della Skoda. Tutto può ancora succedere anche se Basso è favorito, e non solo per il piccolo margine che detiene. Assisteremo a una volata mozzafiato all’ultimo secondo e all’ultimo chilometro forse dell’ultima PS. Bello. Fra tante incertezze annotiamo invece una certezza: la vittoria di Luca Panzani nel Trofeo Renault. Un succeso che permetterà al giovane e rampante pilota lucchese di partecipare al Montecarlo 2017 con propspettive a dir poco interessanti.