LUCCA - Al Processo per il disastro ferroviario di Viareggio è finalmente arrivato il giorno delle richieste di condanna. I reati contestati dall'accusa sono disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, incendio colposo e lesioni colpose gravi e gravissime.
In sostanza le Ferrovie e le aziende private deputate ai controlli sono accusate, a vari livelli e per le proprie competenze, di aver sottovalutato o addirittura omesso le misure necessarie per evitare il disastro del 29 giugno 2009 che provocò 32 morti.
La pena più alta i pubblici ministeri Amodeo e Giannino l’hanno proposta per l’ex amministratore delegato di ferrovie Mauro Moretti e attuale ad di Finmeccanica: 16 anni di reclusione. Ma ci sono anche i 15 anni di reclusione chiesti per Mario Michele Elia, responsabile armamento e direzione tecnica Rfi. L’accusa ha inoltre chiesto 13 anni per Giulio Margarita, ex direttore Sistema gestione sicurezza di Rfi; 12 anni per Gilberto Galloni, ex Ad di FS Logistica; 10 anni per Johannes Mansbart, amministratore delegato della Gatx Rail Austria, titolare del carro con l’assile usurato.
Per altri funzionari delle ferrovie e tecnici italiani e stranieri sono state chieste condanne dai 4 ai 9 anni. Quattro invece le richieste di assoluzione.
I pm hanno infine chiesto una sanzione di 4 milioni per il gruppo Ferrovie e di un milione ciascuno per Gatx Rail e per Jugenthal, l’officina tedesca che si occupò della manutenzione dell’assile. Nessuna sanzione invece per l’officina Cima Riparazioni di Mantova.
Adesso la parola passa alle parti civili.