I calciatori, ormai giunti al culmine della sopportazione dopo una stagione fatta di promesse puntualmente disattese, hanno deciso di optare per l'istanza di fallimento, che è stata firmata
Le 11 sono scoccate ma la porta di accesso alla sala stampa dello stadio Porta Elisa è rimasta sigillata. È questa la triste immagine che riassume la situazione in casa Lucchese, con l’ennesima conferenza stampa di presentazione della nuova società – capitanata dal presidente Benedetto Mancini – che è stata annullata.
Al Porta Elisa erano presenti solamente alcuni elementi dello staff: dal magazziniere fino al direttore sportivo Claudio Ferrarese, lasciati completamente soli.
Il copione è stato lo stesso andato in scena la scorsa settimana: prima la convocazione dell’incontro, nel frattempo il bonifico da circa 600mila euro per il pagamento degli stipendi che non arriva e che viene continuamente rimandato e infine l’annullamento, prevedibile, della presentazione davanti alla stampa. I calciatori, ormai giunti al culmine della sopportazione dopo una stagione fatta di promesse puntualmente disattese, hanno deciso di optare per l’istanza di fallimento, che è stata firmata nel pomeriggio. Libri in tribunale, quindi, poi serviranno almeno 45 giorni per l’asta fallimentare e cercare di salvare la Lucchese grazie a nuovi acquirenti, dividendo debiti dello sport ed extra-sportivi. Così il club avrebbe sicuramente più appeal, ma fondamentale sarà il discorso legato al campo e quindi alla salvezza.
L’ultima disperata mossa di calciatori e staff rossonero è chiara: smarcarsi dall’attuale società, continuare a lottare sul campo (quindi concludere il campionato) e cercare nuovi soggetti per salvare il club dal baratro. La squadra attualmente è in una sorta di silenzio stampa, ma la storia pubblicata su Instagram da Robert Gucher è chiara. Il centrocampista rossonero ha postato una foto con sotto le note della canzone Domani Domani di Albano e Romina: “Domani, domani. Finiscono i guai. Ci fanno promesse. Ma sempre le stesse. Domani, domani. Parola del mai”.
Il messaggio è chiaro. Adesso si attende solo l’ufficialità dell’istanza di fallimento.
