Futuro dell’acqua, Pierucci: “Il dibattito deve coinvolgere tutta la Provincia”

Futuro dell’acqua, Pierucci: “Il dibattito deve coinvolgere tutta la Provincia”

Redazione

di Redazione

LUCCA - L’intervento del presidente della Provincia di Lucca: "È necessario abbassare i toni per costruire soluzioni solide e soprattutto condivise da tutti i comuni". E lancia la proposta: "Serve un tavolo di confronto"

“Ho seguito e seguo con attenzione il dibattito in corso nel nostro territorio sul futuro del servizio idrico in Lucchesia ivi compresi, naturalmente, gli sviluppi degli ultimi giorni. In particolare, la discussione che si è riaperta in questi giorni ha rafforzato in me un’idea che coltivavo da tempo. Ovvero che il dibattito sul futuro dell’acqua pubblica nel nostro territorio non possa limitarsi alla sola Piana di Lucca, ma debba coinvolgere tutto il territorio provinciale. Quando si parla di acqua si parla, inevitabilmente, del bacino del fiume Serchio; a partire dalla Garfagnana che ne custodisce la sorgente, per proseguire con la Mediavalle che ne raccoglie il principale affluente, fino a ricomprendere il territorio della Versilia che al Serchio è strettamente connesso dal punto di vista idraulico”. Sono le parole del presidente della Provincia di Lucca, Marcello Pierucci, il quale, per la prima volta, interviene sul tema dell’acqua con una proposta.

“Leggendo le varie posizioni che si sono manifestate in questi giorni e in queste settimane – afferma Pierucci – mi sembra che emergano con chiarezza due elementi di fondo assolutamente positivi per il nostro territorio. Primo, la volontà trasversale di assicurare una gestione pubblica forte, in grado di valorizzare la risorsa principale del territorio, l’acqua appunto, a prezzi equi, ma con la capacità di assicurare gli investimenti necessari: dall’estensione della rete fognaria e acquedottistica in Lucchesia, al potenziamento della depurazione in Versilia. Secondo: la netta contrarietà all’espansione sulla costa della Multiutiliy, un esperimento giudicato non adatto, con buone ragioni, a questo territorio”.

“Tuttavia – prosegue il presidente – questi due obiettivi possono essere raggiunti solo se nell’ambito della provincia di Lucca prevarranno unità di intenti e capacità di dialogo. Per questo è necessario abbassare i toni per costruire soluzioni solide e soprattutto condivise da tutti i comuni della Provincia, senza i quali è impossibile raggiungere quella massa critica necessaria a fronteggiare appetiti che non sono nel nostro interesse e che, da sola, la Piana di Lucca non può avere. Mi riferisco ovviamente anche alle amministrazioni socie del gestore Gaia, unico gestore pubblico della Toscana, che da anni ha ritrovato la capacità di investire e portare avanti una politica di gestione attenta alle fasce più deboli della popolazione. È questo, sia detto per inciso, lo spirito che alcune settimane fa ha indotto molti sindaci a chiedere con forza di essere consultati e coinvolti nei percorsi decisionali sull’acqua, prima che si prendessero decisioni che li riguardavano in modo diretto o indiretto”.

“Insomma – aggiunge – l’accelerazione in corso rende chiaro a tutti che gli scenari sono cambiati e stanno cambiando, soprattutto sul fronte degli ambiti territoriali e credo sia giunto il momento di fare una riflessione a 360° da parte di tutti gli amministratori coinvolti. È vero, la Provincia di Lucca non ha competenze specifiche in materia di gestione delle risorse idriche, ma è comunque la Casa dei Comuni, ovvero l’ente di collegamento tra essi in un’ottica di area vasta. E, dunque, ritengo che potrebbe essere utile facilitare questa discussione, così decisiva per il futuro del nostro territorio, provando a offrire un tavolo di confronto di livello provinciale nel quale ospitare le diverse posizioni, valorizzando i molti aspetti comuni e mediando quelli che, invece, hanno la necessità di essere contemperati e avvicinati”.

“Spero vivamente – conclude Pierucci – che questa proposta che mi impegno a formalizzare nel giro di pochi giorni possa essere raccolta da tutti i Comuni, a partire ovviamente dal capoluogo, e possa finalmente contribuire a trovare le soluzioni migliori nell’interesse del territorio e dei nostri cittadini”.