PIETRASANTA - Non sono solo i dazi o l'inflazione a preoccupare i vertici della Bvlg. C'è anche il fattore Bolkestein. L'arrivo di player internazionali o fondi di investimento potrebbe spazzare via molte delle piccole imprese che alimentano da sempre il Credito cooperativo.

Anche le banche temono gli effetti della Bolkestein. O meglio li teme il Credito cooperativo della Versilia al quale si rivolgono in larga misura le imprese balneari (circa 600 quelle presenti lungo tutta la costa da Viareggio a Marina di Carrara). L’incertezza legata al futuro delle concessioni – è stato spiegato dai vertici della Bvlg – ha già mandato in fumo circa 20 milioni l’anno di mancati impieghi, ovvero prestiti, finanziamenti o investimenti che i titolari degli stabilimenti non hanno attivato. Circa 80 milioni in meno messi in circolo, se guarda agli ultimi 4-5 anni.
E adesso che le aste si avvicinano i timori del principale istituto di credito locale aumentano. Il possibile shopping di stabilimenti balneari da parte di fondi di investimento o grandi gruppi globali spazzerebbe via molte delle piccole imprese che da sempre alimentano il Credito cooperativo.