LUCCA - Presentato l'intervento finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca a sostegno della rete di agricoltura sociale lucchese.

Consolidare l’offerta di percorsi di inclusione lavorativa, valorizza l’agricoltura sociale come strumento di sviluppo territoriale. Sono alcuni degli obiettivi del progetto “Agri-care: l’agricoltura si prende cura di noi”, presentato a San Micheletto, nel centro storico di Lucca. Una rete che vede coinvolti i territori della Piana di Lucca, Valle del Serchio e Versilia, per un progetto finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca con 350.000 euro. Un settore, quello dell’agricoltura sociale, in piena espansione su tutta la provincia.
Le attività previste sono: la progettazione, il coordinamento e l’animazione del partenariato di progetto; la creazione di un tavolo permanente di coordinamento sull’agricoltura sociale coordinato dalla rete di agricoltura sociale con l’ampliamento della rete stessa; la prosecuzione e l’ampliamento dei percorsi di inclusione, di ergoterapia e di attività di cura ed educazione con laboratori, attività didattiche e di accoglienza dei bambini.
“Un progetto importante – ha dichiarato il presidente FCRL Marcello Bertocchini – dove entra in gioco il concetto di sostenibilità declinato su ben tre fronti: lavoro, coesione sociale, ambiente. L’attenzione della Fondazione non poteva che ricadere anche su questa tematica, già presente nel territorio, ma che adesso intravede concrete possibilità di mettere a sistema buone pratiche e relazioni proficue tese ad accrescere i know-how. Si tratta di una grande occasione, infatti, anche per dare nuovi strumenti al mondo dell’agroalimentare e proporre una visione diversa di questa filiera così importante per il nostro territorio.”
“Accompagniamo e promuoviamo percorsi come questi – afferma la presidente della Fondazione per la Coesione Sociale Lucia Corrieri Puliti -, sostenendo la progettualità comune, favorendo la messa in rete, ma anche prevedendo un supporto strutturato nelle varie fasi per aiutare a mettere le basi di un percorso duraturo. Come Fondazione per la Coesione Sociale svolgeremo un ruolo molteplice: il supporto al coordinamento generale, la comunicazione unitaria e il monitoraggio e valutazione degli esiti che verranno generati. Sono tre compiti necessari per dare sostenibilità ad un intervento che dà un grande valore inclusivo all’agricoltura del nostro territorio”.
“L’agricoltura sociale lucchese – ha aggiunto Elena Giannini – ha dimostrato negli anni di essere in grado di creare sinergie sul territorio e di offrire spazi e percorsi di prossimità in grado di rispondere agli aumentati e diversificati bisogni della comunità, generando un impatto positivo nella società. La risonanza di questo movimento ha portato alla realizzazione di un convegno dedicato e promosso da Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e da Filiera Futura, associazione che riunisce fondazioni di origine bancaria, atenei ed enti di categoria, tra cui fondazione stessa e che dal 2020 lavora in Italia per innovare il settore agroalimentare con progetti condivisi, utili allo sviluppo dei territori e delle filiere locali. Il modello lucchese è diventato oggi un caso studio attenzionato da Filiera Futura per le Fondazioni di origine bancaria che vogliano stimolare la creazione di reti rurali e di welfare innovativo nei propri territori”.