Coldiretti, in 2mila dalla Toscana per la sicurezza alimentare: da Lucca e Massa-Carrara partiti in 200

Coldiretti, in 2mila dalla Toscana per la sicurezza alimentare: da Lucca e Massa-Carrara partiti in 200

Redazione

di Redazione

PARMA - La manifestazione a Parma per chiedere maggiore sicurezza e trasparenza per i cibi creati in laboratorio. Tanti sindaci presenti al fianco degli agricoltori.

Ventimila da tutta Italia, oltre 2mila dalla Toscana, 200 dalle province di Lucca e Massa-Carrara. Sono coltivatori protagonisti della manifestazione di Coldiretti a Parma per chiedere sicurezza e trasparenza riguardo ai cibi creati in laboratorio. Richieste che hanno ricevuto le rassicurazioni dall’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare). Un corteo organizzato anche per incalzare l’Europa sul rimettere gli agricoltori al centro della sicurezza alimentare comunitaria. Tutelare le imprese agricole con meno burocrazia e più semplificazione. 

Il lungo corteo, formato da ventimila agricoltori arrivati da tutta Italia e da tante amministrazione, si è snodato per tutto il centro storico concludendo il suo percorso di fronte alla sede dell’agenzia europea per la sicurezza alimentare. Sui centinaia di cartelli esposti dai manifestanti, si leggono alcuni slogan come “Cibo dalle campagne non dai laboratori”, “Più ricerca medica”, “I cittadini europei non sono cavie”, ma anche “Coltiviamo un futuro di pace”, “Stop alle guerre militari e commerciali” e “L’Europa ci serve come il pane”. In piazza, insieme al bisogno di più trasparenza, meno burocrazia e più scienza medica, anche tanta paura per il futuro.

“Non siamo venuti a Parma per protestare contro l’Europa o contro l’Efsa, il cui ruolo noi crediamo debba essere rafforzato, ma per accendere la luce sui cibi a base cellulare ed il tentativo da parte delle multinazionali di staccare la spina della terra dal cibo. I cibi artificiali sono farmaci e come tali devono essere trattati. – ha detto dal palco della manifestazione la presidente regionale, Letizia Cesani davanti una platea oceanica – La nostra sicurezza alimentare è in pericolo. Siamo gli unici ad sentire il bisogno di accendere la luce su quello che sta accadendo nel silenzio quasi assordante: sfilare dalle mani dei contadini la produzione del cibo che è il presente ed il futuro delle nostre aziende, dei territori e delle nostre comunità”.