Seravezza - L’iniziativa è promossa da Italia Nostra e ha incassato l’adesione di una quarantina di associazione. Intanto la Federazione Nazionale dei Domini Collettivi fa ricorso alla Corte dei Conti

“Il monte Altissimo non si vende” è questo lo slogan della manifestazione promossa da Italia Nostra con l’adesione di una quarantina di associazioni in programma il 13 aprile con partenza da Palazzo Mediceo a Seravezza. La vicenda è quella dello sfruttamento delle cave del Monte Altissimo e del contenzioso scaturito dal patto di conciliazione siglato tra Comune ed Henraux. L’accordo impegna il colosso del lapideo a corrispondere al municipio un indennizzo annuo in cambio della rinuncia da parte dei residenti della montagna a ogni pretesa proprietaria sulle aree di cava. La conciliazione è al centro di un contenzioso presso la sezione speciale Usi Civici della Corte d’Appello di Roma che ha fissato la prossima udienza al maggio del 2026. Intanto la vicenda giudiziaria si arricchisce di un nuovo capitolo. Si tratta dell’esposto alla Corte dei Conti presentato dalla Federazione Nazionale dei Domini Collettivi a favore del Dominio Collettivo di Seravezza per chiedere al tribunale contabile di accertare eventuali danni erariali alle casse del Dominio collettivo e a quelle del Comune, verificando la condotta degli enti pubblici e il ruolo dell’Henraux.