LUCCA - La capogruppo di maggioranza Rebecca Moscardini: "Con questo atto esprimiamo il nostro giudizio sulla figura di Mussolini e ribadiamo la nostra condanna del regime autoritario di cui lui fu il capo".
Revocata la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Il gruppo di maggioranza di Castelnuovo di Garfagnana ha accolto positivamente la proposta discussa durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale. “La cittadinanza onoraria – ha esordito la Capogruppo Rebecca Moscardini – fu concessa da migliaia di comuni, dopo la soppressione dei consigli ed era il risultato di una strategia politica che aveva l’obiettivo di consolidare e diffondere il culto della personalità di Mussolini, rafforzandone il potere. Tantoché, dopo il 1924, il regime fascista instaurò un sistema di governo basato sulla soppressione delle libertà fondamentali, l’eliminazione delle opposizioni e l’imposizione delle leggi fasciste. Col suo operato, Mussolini ha soffocato la democrazia, represso ogni dissenso, promulgato leggi razziali ed ha condotto l’Italia a una guerra devastante”.
“Con l’atto assunto – ha spiegato la Capogruppo – non solo esprimiamo il nostro giudizio sulla figura di Benito Mussolini, ma ribadiamo tutta la nostra ferma condanna del regime autoritario di cui lui fu il capo indiscusso. Pertanto, la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini è un atto dovuto basato sul giudizio storico negativo riguardante la sua figura e il suo operato, palesemente in contrasto con i principi democratici e liberali che oggi l’ordinamento repubblicano e lo statuto del nostro Comune garantiscono”.
“Non prevedere la revoca formale del provvedimento di concessione della cittadinanza – dichiara Moscardini – sarebbe a nostro giudizio inconciliabile con lo status di Castelnuovo quale città depositaria della medaglia d’oro al merito civile concessa dalla Presidenza della Repubblica Italiana come riconoscimento per le sofferenze patite dalla popolazione della Garfagnana durante la seconda guerra mondiale. Il mantenimento di tale onorificenza sarebbe inoltre incompatibile con la memoria delle famiglie ebraiche e dei loro bambini – che furono internate a Castelnuovo e che persero la vita dopo la loro deportazione nei campi di sterminio – di cui la nostra comunità custodisce la commossa memoria”.
“Con la revoca – spiega la Capogruppo di maggioranza in Consiglio -, non vogliamo cancellare la storia, ma vogliamo ribadire il nostro impegno verso la difesa dei diritti civili, della libertà, della democrazia e dell’uguaglianza. Ribadiamo il nostro impregno verso i principi e i valori costituzionali che dovrebbero essere condivisi da tutti, più volte ribaditi anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e che sono ‘civici’, ovvero patrimonio di tutti”.
“Ci rendiamo conto che quello di stasera è solo un atto formale – conclude Moscardini -, anche se carico di una importante valenza storica e politica, e che il nostro impegno – come rappresentanti delle istituzioni – non si può limitare al voto che oggi esprimiamo ma che richieda una costante testimonianza di adesione ai principi ed ai valori contenuti nella nostra Costituzione Repubblicana, la quale rappresenta il vero lascito di quella generazione di donne e uomini che seppe opporsi e resistere”.